Vota quest'opera

DISEGNO DIVINO (Mario Gianquitto)

DISEGNO DIVINO

  • Titolo: DISEGNO DIVINO
  • Genere: pittura
  • Tecnica: Olio e pastello su tela
  • Misure: 70x50
  • Prezzo: 1.200 €
  • Descrizione: Un’opera su tema presentata all’Evento “3^ Edizione Operazione San Gennaro Art 2013” patrocinato dal Club UNESCO di Napoli, l’Associazione Spazio Venexiart con la Deputazione della Cappella e del Museo del Tesoro di San Gennaro.
  • Tags: santo, donna, drappo
  • Voti: 2 Chi ha votato?

Commenti sull'opera DISEGNO DIVINO:

 Nota critica di Maria De Michele

Un’opera su tema presentata all’Evento “3^ Edizione Operazione San Gennaro Art 2013” patrocinato dal Club UNESCO di Napoli, l’Associazione Spazio Venexiart con la Deputazione della Cappella  e del Museo del Tesoro di San Gennaro.

 

Uomo solidale e creativo Mario Gianquitto affronta in questo dipinto il tema della fede come liberazione, costante riflessione dell’artista per una presa di coscienza, traccia visibile della dignità umana dove sofferenza e povertà non sono disegni divini bensì peccati sociali.

La figura femminile assume un duplice significato, è al contempo metafora di un aspetto fondamentale, quello popolare, della città di Napoli e rappresentazione pittorica di una donna del volgo, la cui altera bellezza, la raffinatezza dei lineamenti vanno a scontrarsi con un’ignoranza ricca di intelligenza, umanità e spiritualità.

L’espressione del volto pur non perdendo la sua sensualità è pregna di tristezza ed intimo disagio, concretizzazione di sfida e coraggio in un verso poetico in movimento. I capelli scomposti custodiscono un ricordo, la memoria di un amaro vissuto. Magistralmente eseguito il drappeggio che pare esca fuori dalla tela, un elemento  spesso presente e caro all’artista che in questo dipinto nasconde tra le pieghe vite, storie, abusi, tradizioni della sua terra. La tavola sulla quale è poggiato il drappo, anch’essa  simbolica, mette in evidenza le venature, i nodi e le imperfezioni interne del legno rimandandoci all’originaria natura vivente, un motivo di equilibrio visivo  per aggiungere un elemento che sia in armonia al contesto in cui è inserito.

San Gennaro, ispirato e trasfigurato da un dipinto seicentesco e illuminato dalla Grazia divina intercede tra essere e divenire, mutamento ed identità, pronto a lenire e curare i mali dell’anima. Un dipinto attraversato da una profonda ricerca di identificazione che partendo da un individualismo mistico riesce a creare un aggancio con la cruda realtà. Il sentimento religioso oscilla tra il sacro e il profano, ma l’intento di Mario Gianquitto è quello di far trionfare una povertà dignitosa  e non la povertà dei sentimenti.

Per un artista affrontare oggi il tema della fede religiosa è come camminare su un terreno minato dove facilmente si rischia di cadere nella banalità, ma  inverosimilmente il pittore riesce a recuperare la possibilità di cercare e trovare conforto mettendo a frutto attraverso la poetica pittorica le pulsioni umane permanenti e non sradicabili dell’uomo.

Quella del Santo è una compassione che non sottrae i suoi devoti al dolore, ma non li abbandona e li assiste fino al termine delle loro esistenze senza  mostrarsi ma dando prova tangibile della Sua presenza con il miracolo della liquefazione del Suo sangue. Un dipinto che parla d’amore, che va letto e meditato per scoprirne la fecondità e la modernità, per ritrovare la radice che ci lega inseparabilmente a Dio, dove è possibile percepire la ricerca continua ed insaziabile dell’Eterno.

 

 

 

 

 

 

 

L’autore  si colloca sull’asse più classico con una rigorosa visione della realtà, una pittura colta ed intrigante che porta il fruitore a rileggere il senso della vita e la sua complessità. Inevitabilmente ogni sua opera ci mette di fronte a noi stessi, l’anacronismo dei suoi contenuti sono solo pretesti per dare forma al dettato interiore.

“Disegno divino” è frutto di un bilanciamento cromatico misurato e scorrevole, calibrato ed armonioso dove l’utilizzo della tecnica multipla, termine coniato dall’artista, denota  un’indagine pittorica inusuale, un viaggio tra reale e mentale sovradimensionale che mantiene intatta l’emozione che l’ha generata. Si osserva infatti che il San Gennaro è eseguito a pastello mentre la figura femminile, il panneggio e la tavola di legno sono dipinti ad olio.  L’artista, procedendo  nel passato e nel presente, riesce a confondere e a perdere i confini tra le due dimensioni affermando con forza il senso di appartenenza alla sua storia con la fierezza e la consapevolezza del proprio sé.


postato da Mario Gianquitto - domenica 27 ottobre 2013 alle ore 17:59

Per poter commentare le opere devi essere un utente di IoArte!

Se sei un utente iscritto a IoArte devi prima effettuare il login!
Altrimenti iscriviti a IoArte, l'iscrizione è veloce e completamente gratuita.

Tutte le opere di Mario Gianquitto

  • Ritrazione narcisistica
  • ATTO  IDEATIVO
  • MICROCOSMO
  • PERCEZIONE CROMATICA
  • DISEGNO DIVINO
  • FLORA. L'altra galassia
  • Proserpina.Convergenza di culture
  • SPIRITO GUIDA
  • ATTRAZIONE MAGNETICA
  • CANTICO
  • ANORESSIA. Illusoria certezza
  • OBBEDIENZA.Tendenza primordiale
  • PROVOCAZIONE. Irruzioni primarie
  • RITRATTO DI NOBILDONNA
  • BURLESQUE. Sospensione metafisica
  • L' IMMAGINAZIONE di MINERVA
  • DISSOCIAZIONE STORICA
  • MITOLOGIA
  • MARIO GIANQUITTO – Invertebrati - Specie in evoluzione. 2011
  • “ MANI”  (Autoritratto del giovane Rembrandt) - 2012
  • SAN GENNARO. La Santità
  • IL TANGO -Lo scorrere irreversibile del tempo
  • L'INNOCENZA
  • EMANCIPAZIONE
  • CONCERTO PER MARGHERITA - 1970
  • IL SILENZIO DELLA NEVE
  • FRAMMENTI-1990
  • IL PENSIERO. Ritratto di Sara
  • LA NONA SINFONIA . Dissonanza.
  • AGGRESSIVITA' - Lotta impari.
  • MATERNITA' FELINA
  • IL VESTITO
  • RADIOGRAFIA DELLO SPIRITO
  • LA CUPOLA DEI GENOVESI
  • IL GIRASOLE
  • LE BAMBOLE
  • CASUAL -Allegoria dell'essere e l'apparire.
Banner pubblicitari
Sostengono IoArte
Siti Amici