"morphology: ritorno alle origini"

Segnalato da Clickart

Clickart

Categoria: Mostre

Data: dal 30 settembre 2017 al 12 ottobre 2017

Indirizzo: via Dall'Occo, 1 Cormano

Provincia: Milano

Orario di apertura: da martedì a sabato 9.30-12 e 15-19 domenica 10-12.30

Sito internet: https://www.facebook.com/www.clickart/?ref=bookmarks

Referente: luigi profeta

Per informazioni: 3400630560

E-mail: c.culturaleclickart@gmail.com


 Sabato 30 settembre 2017 alle ore 17,30                                                                                                      si inaugura la mostra personale di Enzo Malazzi “Morphology: ritorno alle origini”, presso la galleria Click Art, in via Dall’Occo 1 nel centro storico di Cormano (MI).                                                                                                        Artista milanese, fin da ragazzo, è affascinato dal mondo dell’arte, Enzo Malazzi frequenta l'Istituto Superiore d'Arte del Castello Sforzesco. Allievo dei maestri Timoncini, Reggiani e Grigioni,                                                                                          ottiene il suo diploma d’arte a metà degli anni '80.

Matita, inchiostro e china, sono i suoi primi strumenti di lavoro, che lo portano a eseguire composizioni astratte al fine di soddisfare una  ricerca interiore, non rappresentabile in modo figurativo. E’ tuttavia l’iperrealismo, che lascia tracce indelebili nel cuore dell’artista milanese.

Influenzato da grandi artisti come Arnaldo Pomodoro, Francis Bacon, Vespignani e Scanavino, Malazzi cerca di esprimere (e, a mio avviso ci riesce benissimo) tutto il disagio, la sofferenza, e l’inafferrabilità che la nostra società, nel suo quotidiano, esprime e ci propone.

L’artista, nei suoi lavori, fa sovente uso della grafica digitale. Non di rado, però, alterna tale tecnica, con l’utilizzo della penna e della china alla ricerca di se stesso. Non a caso la sua personale si intitola “Morphology: ritorno alle origini”, proprio  perché Enzo Malazzi sente il bisogno costante di mettersi alla prova, non con la   società, non con lo spettatore,                              ma con se stesso, ed è proprio da questa ricerca interiore che scaturiscono le sue opere, che ci appaiono come progetti di chissà quali futuristici macchinari, come disegni di costruzioni che all’improvviso si  animano di vita propria, come una proiezione dei suoi pensieri, alla ricerca di un mondo da lui sognato, dove l’ordine, la pulizia, la precisione, giocano con la sua fantasia quasi spiazzante, in un mondo da lui creato, un mondo che ti sembra di  poter afferrare.                                                                                                             Questo artista, merita di essere conosciuto e apprezzato da tutti, e questo lo possiamo fare    sabato 30 settembre 2017, all’inaugurazione della sua personale

 

Luigi Profeta



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