"gocce di un unico mare". la doppia personale di adele lo feudo e mariana polisena

Segnalato da Marco Botti

Marco  Botti

Categoria: Mostre

Data: dal 20 ottobre 2018 al 04 novembre 2018

Indirizzo: Galleria Magiotti - Via Roma, 43/45 - Montevarchi

Provincia: Arezzo

Orario di apertura: giovedì 10-13; venerdì 16-19,30; sabato e domenica dalle 9 alle 12,30 e dalle e dalle 17 alle 19,30

Sito internet: www.adelelofeudo.it


MONTEVARCHI - Dal 20 ottobre al 4 novembre 2018 la Galleria Magiotti di via Roma 43/45, a Montevarchi (AR), ospita "Gocce di un unico mare", doppia personale di Adele Lo Feudo e Mariana Polisena a cura di Marco Botti con il testo critico di Stefano Maria Baratti.

L’inaugurazione si terrà sabato 20 ottobre alle ore 17,30. Per l’occasione Adele Lo Feudo sarà protagonista di una suggestiva performance introduttiva, seguita dall'esibizione della nota danzatrice Selena Sacco.

Interverranno Giuseppe Elemento, esperto di tappeti orientali, Cesare Erario, fondatore del Museo Académie Vitti e Manuela Partenzi, interior design.

La mostra, patrocinata dal Comune di Montevarchi, è resa possibile grazie alla collaborazione di Eva con Eva onlus, Montevarchi Arte, Museo Académie Vitti, Magliocco Tappeti e Tappezzeria Partenzi.

“Gocce di un unico mare” sarà visitabile tutti i giorni, con ingresso gratuito, nei seguenti orari: giovedì dalle 10 alle 13; venerdì dalle 16 alle 19,30; sabato e domenica dalle 9 alle 12,30 e dalle 17 alle 19,30.

LA MOSTRA

La Galleria Magiotti, nel cuore di Montevarchi, presenta un evento unico nel suo genere che vede come protagoniste la pittrice e performer Adele Lo Feudo e la costumista Mariana Polisena.

Da sempre attenta all’universo femminile e a tutto quello che si muove attorno a esso, Adele Lo Feudo torna a omaggiare la donna attraverso le sue opere inconfondibili.
È così che nascono ventidue volti dai lineamenti marcati e vigorosi, dedicati a figure iconiche e altre meno conosciute, che hanno segnato la crescita dell’autrice calabrese di nascita e umbra d’adozione o che si legano a lei con vincoli di sincera amicizia.

Sono Amelia Earhart, Benazir Bhutto, Cristina Rossi, Daniela Dessì, Elsa Schiaparelli, Emanuela Loi, Emmeline Pankhurst, Franca Viola, Giulietta Masina, Hedy Lamarr, Ilaria Alpi, Irena Sendler, Irene Joliot-Curie, Juana Romani, Lea Garofalo, Nina Simone, Oriana Fallaci, Palma Bucarelli, Peggy Guggenheim, Pina Bausch, Simone Weil e Virginia Woolf. Nella vita hanno fatto i lavori più disparati: aviatrici, politiche, impiegate, cantanti, stiliste, agenti di polizia, attiviste, casalinghe, attrici, giornaliste, assistenti sociali, chimiche, pittrici, modelle, testimoni di giustizia, scrittrici, storiche dell’arte, collezioniste, coreografe, filosofe.

Adele ha poi pensato di animarne una parte, associando ai ritratti quegli abiti che riflettono i tempi e i gusti delle protagoniste. Qui sono entrati in gioco il talento e la sensibilità di Mariana Polisena, che nella montagna modenese realizza indumenti storici che vanno dal XVIII secolo ai primi decenni del XX secolo. La costumista, nativa di Buenos Aires, ha “vestito” sei di quelle donne. Una settima protagonista, la pittrice e modella Juana Romani (1867-1924), indossa un suo abito autentico, concesso per l’occasione dal Museo Académie Vitti di Atina.

“Gocce di un unico mare” ha infine trovato nella Galleria Magiotti il luogo ideale per svilupparsi, attraverso un percorso espositivo affascinante, in cui i mondi di Adele e Mariana si integrano in maniera unica.
Da una parte la Lo Feudo con la sua cifra stilistica figurativa, come sempre non catalogabile in una precisa corrente, ma che per la nuova serie fa emergere un neorealismo espressionista di grande impatto emotivo. Dall’altra parte i costumi della Polisena, realizzati nel rispetto dei modelli dell’epoca, spesso ispirati da dipinti, figurini e foto del passato, replicati in maniera etica e ineccepibile.

La mostra diventa così un progetto accattivante da vivere, una full immersion che appaga gli occhi ma che allo stesso tempo fa riflettere sugli aspetti riguardanti la donna e la sua condizione. Oggi come ieri, domani come oggi.

BREVI BIOGRAFIE

Adele Lo Feudo, in arte ALF, nasce nel 1967 a Cosenza. Dopo gli studi classici e la laurea in giurisprudenza si trasferisce a Perugia, dove la sua vita prende la via dell’arte. Si diploma interior designer e insegna per 7 anni nel settore. Riprende a dipingere e consegue il diploma di maestro d’arte, iniziando il suo percorso artistico in modo serio e continuativo sia come pittrice, sia come performer.
La prima personale è Ali per volare del 2010 a cui seguono Fucsia e Adele e Adele nel 2011, Tante mani per... nel 2012, Anima e Corpo e Riflessioni nel 2013, Artista d’avorio, Qui non si muore e Motus Terrae nel 2014, Messi a Nudo nel 2015, Presenze/Assenze: IO SONO! nel 2016 e Per giungere fino a te nel 2017. Sempre nel 2017 partecipa con successo all’asta silenziosa organizzata a New York nel corso del Columbus Day.
Adele Lo Feudo organizza eventi di grande richiamo come Un petalo rosa... per non dimenticare, in cui coinvolge 65 artiste in un programma antiviolenza sulle donne, con donazione a una fondazione delle opere esposte a Perugia e Cosenza. Nel 2016 realizza I Maccaturi, partendo dalla tradizione delle filande calabresi. Nel progetto sono inclusi 106 artisti sul tema del recupero delle tradizioni della sua terra natale e dei valori del passato. Le opere, donate al comune di Mendicino (CS), sono esposte in maniera permanente a Palazzo Campagna.
Le sue originali performance ricevono da anni apprezzamenti di pubblico e critica. Le sue opere sono inserite in importanti collezioni private e pubbliche.
www.adelelofeudo.it

Mariana Polisena nasce nel 1985 a Buenos Aires, in Argentina, ma a quattro anni si trasferisce con la famiglia in Italia. Dal 2017 vive e lavora a Montefiorino (MO).
Dopo gli studi superiori intraprende un percorso da autodidatta indirizzato al mondo della sartoria. Dal 2012 disegna con sempre maggiore convinzione abiti originali e cuce ciò che scaturisce dalla sua matita. Con l’obiettivo di diventare figurinista, si iscrive all’Istituto di moda “Burgo” di Modena e porta avanti un percorso triennale di modellistica sartoriale.
Nel 2016 comincia a realizzare abiti storici e da allora tutto ciò che crea si lega al passato. I suoi costumi sono realizzati con criteri precisi, che rispettano il modello e il taglio dell'epoca. Per tale motivo la costumista prende ispirazione da quadri, immagini e figurini del periodo, ma anche da vestiti esposti nei musei o utilizzati nei set cinematografici.
Dietro ogni creazione di Mariana Polisena c’è lo studio del momento storico, degli usi e delle mode in voga. Per l’autrice l’abito ha una storia profonda da raccontare e regole rigorose da rispettare.
Lei stessa indossa le sue realizzazioni per eventi in costume o a tema, perché ama la sensazione di essere nei panni delle dame di altri tempi, atteggiarsi come facevano loro, cambiare i movimenti del corpo in base al vestito scelto.
Un vero e proprio viaggio nel passato attraverso la consapevolezza contemporanea.



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