'' from to beginning to the present

Segnalato da Lorenzo Vicino

Lorenzo Vicino

Categoria: Mostre

Data: dal 02 giugno 2012 al 02 giugno 2013

Indirizzo: Cava de Tirreni Corso Umberto I

Provincia: Salerno

Orario di apertura: dalle 18.00 - alle 02.00

Sito internet: wwww.lorenzovicinoarte.it

Referente: Lorenzo Vicino

Per informazioni: +39 3289626138

E-mail: gallery@lorenzovicinoarte.it



''Si fa presto a dire PENNELLATA''
Il pennello (in senso stretto) è uno strumento troppo riduttivo.
Per assecondare la mia mano (ma anche le mie braccia, dato che il movimento di esse è talmente ampio quasi da arare la tela) nella creazione dei miei 'SEGNI', costruisco da me propri attrezzi Speciali.
Faccio della GESTUALITA' il SENSO ULTIMO della mia pittura
Lorenzo Vicino

Mi considero un artista multiforme e non ho mai esitato a definirmi pittore. Assorbo la passione per l’informale  e oggi, forte di questa ‘frequentazione’, faccio si che la mostra sia antologica, ma che insista soprattutto sulla produzione ultima. Essa e’ frutto di attente osservazioni e riflessioni, e vuole stigmatizzare il mio punto di arrivo, raccontando il mio appassionato viaggio di ricerca e di crescita. Ho iniziato a dipingere da giovanissimo, mosso da un personale impulso naturale, che mi suggerisce il colore e il segno. Per questa mia dote innata mi sento un privilegiato e, per non aver seguito corsi regolari di tecnica pittorica o Scuole d’arte, mi posso definire un autodidatta. Ho sicuramente guardato i maestri ma - e qui c’è da puntualizzare la mia originale caratteristica – “non mi sono fatto la mano” imitando o copiando. Da subito ho mostrato il mio carattere, individuando con certezza i mie soggetti e  i mie segni. Proprio per queste peculiarità, le mie opere sono sempre state immediatamente identificabili, pur nelle continue rielaborazioni e trasformazioni dei segni e delle cromie. Prediligo l’Informale gestuale (action painting) e l’Informale materico , anche se non disdegno di cimentarmi nello Spazialismo e nella Pittura segnica informale . Questa alternanza, anche se minima,  non è indice di incertezza: ma c’è la volontà superiore di raccontare percorsi dell’anima e della mente senza filtro. Sentimenti e pensieri si impongono, comunque, potenti , nelle mie rappresentazioni. Nei quadri emergono così, con il colore di volta in volta predominante in modo astratto, ‘svettanti figure’, e di seguito le affettività, le passioni, le riflessioni, in cui l’uomo si riconosce e che io esprimo. Ritengo che  la mia produzione sia immediatamente accattivante per l’esplosione del colore o per la sfumata opalescenza dello stesso, per l’armonia delle proporzioni, per la profondità, per la prospettiva - che dilata lo spazio e allunga l’aspettativa di visibilità - per i chiaroscuri sezionati geometricamente. I mie lavori sono del tutto coinvolgenti per la comunicazione intrinseca. Considerate nel tempo, le mie opere confermano la presenza di tanto amore per la vita e per la natura, e urgenza di proteggere i propri affetti nel nido costruito con cura, in luogo sicuro. Comunicano altresì l’impegno nel valorizzare le proprie capacità, superando insicurezze e timidezze, in funzione di una continua crescita umana. La natura è considerata con rispetto e, quando è trasformata dall’uomo, non è mai oltraggiata o dominata: ciascuno è al proprio posto e l’uno non opprime l’altra in un complice equilibrio. Mi preme insistere, infine, ancora sul fatto che la mia pittura si contrassegna nel tempo per alterni colori prevalenti: ciò, che sta a significare , e’ la carica emotiva riferibile a quel momento artistico,  nel contempo e’ la lettura della tela.
Lorenzo Vicino

Lorenzo Vicino è  mosso sia dall’esigenza di proteggere i propri affetti personali e familiari in un ambiente armonioso e sicuro, sia dal rispetto per la natura che deve conservare con l’uomo un “complice equilibrio”; ciò  non senza valorizzare le proprie capacità al fine del raggiungimento di una personale e sociale continua crescita nel mondo, con cui si pone in costante e costruttivo rapporto dialettico.
L‘artista, dopo la mostra introspettiva di Castellabate (2009) ha precisato in quelle di Vatolla (2010), Acciaroli (2011) ed Agropoli (2011/2012) alcuni suoi temi peculiari.  Nella “Notte di San Lorenzo”, con i quadri bifacciali posti al centro del percorso espositivo, le cui  immagini rinviano all’origine dell’Universo, e con altri posti lateralmente, ha preso forma l’universo con  una costellazione e con le  stelle cadenti,  quale  riferimento  alla natura originale dell’arte come luogo di riflessione sulla realtà, sui desideri, sui sogni, sulle emozioni e sui destini del mondo, ma anche su un futuro che sembra basato sulla casualità più che sulla provvidenza, ma che l’uomo puo’ modificare con la sua azione.
L’Artista, infatti, non cessa di lottare con la dignità “laica” di chi condivide  il diritto alla salute esponendo una sua mostra (dic. 2010-genn. 2011) nell’Ospedale Civile di Agropoli, che corre il rischio di una chiusura, rendendolo luogo di soldarietà e di cultura, non solo di cura, o solidarizzando nel “Giorno della Memoria” (2012) con gli Ebrei vittime di persecuzioni o sterminio.

La presente mostra ripercorre , nel’ambito di una continua “Metamorfosi”, opera proposta in fondo alla sala,   le prime fasi della sua espressione (“Notte di San Lorenzo”), in cui  l’artista è  immerso in una  meditazione dinamica (idee-macchie colorate inserite in uno sfondo bianco): “l’universo  è visto nel momento iniziale più buio, quasi  immagine dell’ antimateria, che esso contiene,  in cui, comunque,   si sta formulando in modi più o meno netti la presenza delle speranze e delle scelte dell’uomo, che l’artista pone al centro del cosmo”; e  vi “osserviamo  i vari stati di approfondimento e di coscienza espressi in calchi o macchie circolari , che hanno in sè segni più o meno ampi di bianco, o in altre del tutto illuminate dal colore bianco della luce, che è concretezza e raggiungimento di una più profonda conoscenza delle problematiche esistenziali.
Nella fase successiva, la materia si liquefa nella fonderia primigenia, versandosi in una realtà che, per nulla statica, come per i filosofi greci è avvolta in un turbinio che l’artista manifesta con ampie ed avvolgenti pennellate, non gravate però dalle leggi  di Newton ma leggere, quasi impalpabili, come lo può essere la spiritualità del pensiero umano, in cui si dibatte la dicontomia cosmo-cielo (colore blu) e la chiarezza delle speranze e delle azioni compiute in ordine  ad un presente e ad un  futuro migliore (colore giallo)”, equivalente al Sole (titolo di un’ opera) fonte di vita e di chiarezza.
Dall’altro canto si presenta  una più antica opera dell’artista (‘’Strade’’), “ove è disegnata una viabilità tra isolati di vario colore ed una bicicletta che l’Artista pone accanto a quest’opera; esse significano l’adeguamento del suo pensiero alle tematiche più attuali, come  la comprensione di una realtà sempre più cosmopolita  e , nel contempo, il ritmo  sempre più incalzante dei nostri tempi, che non può  affrontarsi senza un movimento adeguato  ad un’armonia tra spiritualità e fisicità, secondo i valori dell’umanesimo .
Nella realtà, l’uomo, e nel caso specifico l’Artista,  “pur facendo parte di una società, che sembra comunicargli tutti gli elementi di cui egli ha bisogno per un suo giudizio e per la sua azione (il televisore), rimane solo con se stesso nelle decisioni  da prendere; seduto  sulla sua poltrona, non è destinato a rilassarsi, ma deve orientarsi con avvedutezza nel labirinto del reale, che comunque incombe su di lui, pena il rischio di non comprendre il mondo in cui vive o, comunque, di non partecipare attivamente alla sua positiva evoluzione, semplice o problematica che sia”.

Antonio Capano


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'' It's easy to say brushstroke''
The brush (in the strict sense) is a too restrictive.
To satisfy my hand (but also my arms, since the movement of them is nearly so large as to plow the canvas) in the creation of my 'Signs',
I build my own tools from Special.
Of the gestures I make 'the ultimate meaning of my painting


                                                                                                      Lorenzo Vicino

I consider myself a multifaceted artist and I never hesitated to call myself a painter. Absorb the passion for the informal and now, thanks to this 'attendance', you do the show to be retrospective, but insists above all on the last production. It and 'the result of careful observations and reflections, and wants to stigmatize my point of arrival, telling my passionate journey of discovery and growth. I started painting very young, motivated by a personal natural impulse, which suggests to me the color and the sign. For my innate gift and I feel privileged to not following regular courses of painting technique or school of art, I can define a self-taught. I definitely watched the masters but - and here is to point out my original feature - "I have made hand" imitating or copying. I immediately showed my character, identifying with certainty my subjects and my signs. Due to these peculiarities, my work has always been immediately identifiable, despite the continuous revisions and changes of signs and colors. I prefer the informal gestural (action painting) and the Informal material, even if not disdain to venture into the informal Spatialism and sign painting. This alternation, although minimal, is not a sign of uncertainty, but there is more than willing to tell paths of mind and soul without a filter. Feelings and thoughts may be necessary, however powerful, in my performances. The paintings thus emerge, with the predominant color from time to time in the abstract, 'towering figures', and followed the emotions, passions, thoughts, in which man recognizes himself, and that I express. I think my production is immediately appealing to the explosion of color or gradient for the opalescence of the same, the harmony of proportion to the depth, the prospect - that opens up space and increases the expectation of visibility - for the chiaroscuro dissected geometrically. The mine works are quite exciting for the intrinsic communication. Consider the time, my works confirm the presence of so much love for life and nature, and urgency to protect their loved ones in the nest built with care, in a safe place. Also communicate the commitment to enhance their skills, overcoming shyness and insecurity, according to a growing human. Nature is regarded with respect and, when it is transformed by man, is never violated or dominated: each is in place and no one oppresses another accomplice in a balance. I would insist, then, even knowing that my painting is marked in time for alternate prevailing colors: this, which means, and 'the emotional charge attributable to that artistic moment, and while' reading of the canvas.

LorenzoVicino


Near Lorenzo moved both by the need to protect their personal suffering and family in a safe and harmonious environment, and respect for nature with the man who must keep an "accomplice balance", this does not enhance their ability to end of the pursuit of personal and social growth continues in the world, with which it is in a constant and constructive dialectic.
The artist, after the exhibition of introspective Castellabate (2009) has pointed out in those Vatolla (2010), Acciaroli (2011) and Agropoli (2011/2012) some of its defining themes. In "Night of San Lorenzo", with double-sided paintings at the center of the exhibition, whose images refer the origin of the Universe, and others on the sides, the universe took shape with a constellation and the shooting stars , which refer to the original nature of art as a place of reflection on reality, the wishes, dreams, emotions and destinies of the world, but also a future that seems based on chance rather than Providence, but that man can 'change with his action.
The artist, in fact, does not cease to fight with dignity "lay" of those who share the right to health by exposing one of her shows (Dec. Jan. 2010-. 2011) Civil Hospital of Agropoli, which runs the risk of closure , making it a place of soldarietà and culture, not just nursing, or showing solidarity in the "Day of Remembrance" (2012) with the Jewish victims of persecution and extermination.

This exhibition traces, nel'ambito a continuous "Metamorphosis", the work proposed in the back, the early stages of its expression ("Night of San Lorenzo"), in which the artist is immersed in a dynamic meditation (ideas -colored spots placed in a white background): "the universe is seen at the commencement of the darkest, most image of the 'anti-matter, that it contains, which, however, you are making more or less distinct ways in the presence of hope and choices of man, the artist stands at the center of the cosmos, "and will" look at the various states and deepening of consciousness expressed in casts or circular spots, which in itself marks more or less extensive white, or in other entirely illuminated by white light, which is concrete and achieve a deeper understanding of the existential problems.
In the next phase, the material melts in the primitive foundry, pouring in a reality that, nothing static, as the Greek philosophers is enveloped in a swirl that the artist presents with wide, wrap around brush strokes, but unencumbered by the laws of Newton but light, almost intangible, as may be the spirituality of human thought, which discusses the dicontomia cosmo-sky (blue) and clarity of expectations and actions carried out in order for a present and a better future (color yellow), "equivalent to the Sun (by way of a 'work) source of life and clarity.
On the other hand, it has an older artist's work ('' Road''), 'where is drawn a road between blocks of different colors and a bicycle which the artist poses beside this, they mean the' adaptation of his thought to the most current topics, such as the understanding of an increasingly cosmopolitan and at the same time, the accelerating pace of our times, who can not battle it without adequate movement for harmony between spirituality and physicality, the second the values of humanism.
In reality, man, and in this case the artist, "although part of a society that seems to send him all the elements of which he needs for his judgment and his action (the TV), it remains only with himself in making decisions; sitting in his chair, is not intended to relax, but must navigate wisely through the maze of reality, which still hangs over him, not worth the risk of comprendre the world in which he lives, or at least , not to participate actively in its successful development, it is easy or difficult. "

Antonio Capano


 



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