Personali di rubens fogacci, davide foschi, antonella incorvaia, aimée

Segnalato da Galleria Wikiarte

Galleria Wikiarte

Categoria: Mostre

Data: dal 26 maggio 2012 al 07 giugno 2012

Indirizzo: Via San Felice 18

Provincia: Bologna

Orario di apertura: dal emrcoledì al sabato dalle 10.30 alle 19.00, martedi e domenica dalle 15.00 alle 19.00

Come arrivare: dalla stazione prendere Via Marconi alla fine inizia Via San Felice, oppure dalla statua del nettuno prendere via Ugo Bassi, alla fine inizia Via San Felice

Sito internet: www.wikiarte.com

Referente: Deborah Petroni, Rubens Fogacci

Per informazioni: 051-5882723

E-mail: info@wikiarte.com


COMUNICATO STAMPA
La Galleria Wikiarte

In Via San Felice 18, Bologna

È lieta di invitarvi sabato 26 maggio 2012 ore 18.00

Alla inaugurazione delle personali di

RUBENS FOGACCI

ANTONELLA INCORVAIA

AIME’E

DAVIDE FOSCHI

 

La pittura di Fogacci è l'effetto di una sorpresa, di un qualcosa che vive e si muove al di sotto della superficie piana del colore, di una ricomposizione che procede per progressive intensificazioni di figura. La sfida per il futuro sarà quella di consegnare tale patrimonio pittorico al servizio di una tridimensionalità e “vividezza” delle forme, che non disperda quella peculiare cifra stilistica che trae dalla schiettezza e dalla naturale scioltezza pittorica la propria forza espressiva. All'artista il compito di complicare la semplicità e rinnovarne la chiarezza, agevolando la riflessione. (Alberto Gross)

Antonella Incorvaia nasce a Catania nel 1967. Inizia da bambina a giocare con colori e fogli e non con le bambole come le sue coetanee. Grazie al suo talento naturale partecipa a diversi concorsi di pittura ottenendo buoni risultati, aggiudicandosi diversi premi. In seguito si occuperà anche di teatro in qualità di scenografa per una compagnia teatrale in Svizzera. Attualmente vive in Svizzera e lavora nel suo atelier, espone in Svizzera e in Italia.

Aimée è nata nella provincia bolognese nel 1963.Diplomata al Liceo Artistico di Bologna, passa attraverso schiaccianti vicissitudini familiari ed esistenziali. La pittura è indisciplinata, discontinua. Più rifugio e consolazione che attività. Dal 1991 inizia ad esporre disegni e carboncini, prima a Bologna poi a Lugano, per Accademia Italiana. Dal 1995 è presente a Montecarlo alla galleria Pictural tramite Beaux-arts. A ottobre 2004 mostra riservata “Intima rincorsa” a Bologna. Dal 2009 abbandona definitivamente il genere figurativo classico, la produzione artistica si fa intensa e metodica. Nel 2011 partecipa a diverse collettive al Circolo Artistico di Bologna. A febbraio 2012 è presente a BO-EXPO presso la Galleria Wikiarte e ad Arte Fiera di Genova. Nella più recente ricerca artistica da un’intima delicata imperfezione affiorano malinconiche reminiscenze del ‘900. In un soave disordine onirico appare la scoperta infantile del calore di un passato non vissuto. Indispensabile gabbia inversa, scorcio defilato, da cui osservare una realtà arrogante e sinistra..(Vladimir Cicognani)

 


Oltremodo anomala, inconsueta, una trama di colore esposta in sintesi estrema, priva di restrizioni, senza mediazione alcuna: è certo un tipo di pittura che si rivolge ad un fruitore pratico di straniamenti, di mescolanze, che esiga un coinvolgimento totale, sia emotivo che cerebrale e – letteralmente – metafisico. L'intero processo artistico di Davide Foschi è un'ipotesi di erosione spazio-temporale, una rottura e proseguimento di una consequenzialità logica, eversione di ogni ordine fisico e spirituale.La pittura dell’artista è fitta, segmentata, restituita attraverso possibilità di letture di gradi ulteriori, voragini aperte lungo un tessuto testuale che innalza e discende, una speciale visione dinamica “ultramobile” che vive di passato e futuro nel medesimo istante di presente fisicità teatrale narrativa.Non esistono storie nei dipinti di Foschi, ma temi, concetti universali intrisi di una spiritualità umana e divina assieme.Il colore si compie e si moltiplica in una serie di materiali propedeutica ad un allestimento teatrale: la doppia dimensione del quadro viene sconvolta da progressivi fasci di luce che producono e proiettano l’immagine all’infinito. Precise immagini mentali – tra loro complementari – lette attraverso un dettagliato esempio di costruzione e decostruzione dell'identità fisica e cromatica della figura.Ed è esattamente nel sottostrato di concrezioni e visioni “ultraterrene”, in quella connivenza tra metamorfosi allucinata ed ibridazione che si compie la simbologia alchemica dell'arte di Foschi: Alchimia è tutto quanto trasforma, conduce, traveste, introduce e depista, muta di sostanza e scinde, da uno sfondo magmatico ad uno lucido, oscuro e limpido insieme.L'indeterminatezza asimmetrica del colore diviene uno speciale tema lessicale, frase sincopata tra le cui righe possa leggersi il carattere centrale di un contesto intimo, personale tanto quanto collettivo ed universale. Ed è qui – particolarmente – che si produce e si sviluppa un autentico senso del “sacro”.Partendo dalla scomposizione e ricostruzione degli elementi primari del colore, l'artista tende a confrontarsi con un tipo di arte liquida, biomorfa, capace di modificarsi e modificare – ad ogni singolo sguardo – la percezione intera dell'immagine.Non esiste costante o variante che tenga: la forma è idea dinamica, si trasforma ancora prima nell'occhio di chi osserva che sopra la tela dove vive, è un continuato mutarsi, sciogliersi, ripetersi di un movimento non autoconclusivo, ma modulato e volumetrico, di dimensioni che definiscono una propria spazialità, perimetrandola, popolandola e – infine, come al principio – disintegrandola.Tutto quanto muove l'arte di Davide Foschi pare essere una volontà di emersione, di creazione di luce, un’ evoluzione divenuta movimento onnicomprensivo che parta dal dipinto per raggiungere l'interiorità dell'osservatore: vale a dire pittura alchemica, trasformatrice, in grado di prendere per mano il pensiero e trasportarlo oltre, avanti, entro il virtuosismo congelato della temporalità immobile. (Alberto Gross)

 

Critica:

Presentazione a cura del Critico Alberto Gross e dal Prof. Vittorio Riguzzi

Patrocinio

Regione Emilia Romagna

 

Sponsorizzata da:

www.virtualstudios.it

www.ilpensieroartistico.eu

www.aperitivoillustrato.it

www.fotodigitalservice.com

www.lavoriedilionline.it

 

Durata mostra:

dal 26 maggio al 7 giugno 2012

dal mercoledì al sabato dalle 10.30 alle 19.00 orario continuato

martedì e domenica dalle 15.00 alle 19.00

lunedì chiuso.

Ingresso libero

 

Mail: info@wikiarte.com
Sito: www.wikiarte.com

 



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