Nuovo possibile

Nuovo possibile Segnalato da Rodolfo Lepre

Rodolfo  Lepre

Categoria: Mostre

Data: dal 30 maggio 2017 al 23 giugno 2017

Indirizzo: Piazza Oberdan 6

Provincia: Trieste

Orario di apertura: 9.30 - 12.30 , 15.00 - 18.00

Come arrivare: Palazzo del Consiglio della Regione FVG


Il giorno 30 maggio alle ore 13.30, a Trieste, presso il Palazzo del Consiglio Regionale, è prevista la vernice di inaugurazione della mostra personale dell’artista Rodolfo Lepre dal titolo “Nuovo Possibile”.
L’evento è organizzato dall’ Ufficio di gabinetto del Consiglio Regionale.
Presenterà lettura delle opere il noto critico d’arte dr. Giancarlo Bonomo.
L'esposizione sarà aperta dal lunedì al venerdì, dal 30 maggio al 23 giugno 2017, dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00.
 

 

“Diversi anni fa e’ cominciata per me questa avventura certo di un inizio ma non di una possibile conclusione. consapevole che innumerevoli sono le ragioni e le variabili che muovono l'esperienza umana, nell'eterno confronto fra materia visibile e materia sottile: questa contiene in sé quell'essenza che definiamo spirito……”


Vive in Friuli, architetto. Sin da giovanissimo è attratto alla pratica artistica. Dopo aver praticato le strade del figurativo, scopre che quello che sta facendo non funziona più, non riesce a tradurre nel colore l’ emotività, ha bisogno di riconsiderare l’alfabeto dei colori e delle forme ed il modo di rappresentarli sulla tela. 
In crisi di riferimenti e valori, scopre che la materia, il gesto istintivo, l’assorbimento del disegno nel colore, la materializzazione delle sensazioni, la scoperta di un nuovo linguaggio, riescono a placare le tensioni accumulate nella “prassi”. L’astrazione non snatura ma riesce a reinventare un nuovo vocabolario in cui quelle forme, graffi, segni, grumi di materia e colore, riescono a dare vita alle necessità più intime, l’immaginazione si libera dalle catene del consueto e del già visto; non si tratta di cancellare la realtà, ma bensì di reinventarla, di sostituire alla realtà “reale” una realtà ridefinita, rinnovata, un nuovo alfabeto, un nuovo codice di lettura, a volte difficile, ermetica, intima, ma che propone sempre una riflessione, una domanda o semplicemente una nuova emozione e una nuova risposta. 
Materia, derivata dai materiali poveri del cantiere: sabbia, cemento, gesso, colla, intonaco, pigmenti colorati, quale unione tra rappresentazione e contesto; materia che nella sua tridimensionalità sembra aggrapparsi alla realtà, non spettatrice assente ma parte fondante di un gioco misterioso e stupendo, una continua ed avvincente ricerca del nuovo possibile. 
L’opera non più rappresentazione del reale, ma essa stessa realtà, non generica abilità di maniera, ma pura e sola concretizzazione di uno stato esistenziale, di una necessità di linguaggio, di un nuovo alfabeto: bisogno esistenziale, “mediazione” tra l’uomo ed il suo spirito, questo si, sacro ed immortale.



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