Monitors

Segnalato da Studioarte36

Studioarte36

Categoria: Mostre

Data: dal 01 giugno 2012 al 15 giugno 2012

Indirizzo: via q. sella 4

Provincia: Milano

Orario di apertura: dalle 10 alle 18

Come arrivare: di fronte al castello sforzesco

Sito internet: www.museoartescienza.com

Referente: dott matthaes

Per informazioni: 0272022488

E-mail: info@museoartescienza.com


IL MUSEO D’ARTE E SCIENZA
di G. Matthaes

Presenta la mostra personale di Mario Barbaglia

In collaborazione con Studioarte36
 

 

“MONITORS”

il pinacomimo, oltre la pittura.

 

Museo D’Arte e Scienza, di G. Matthaes, via Q. Sella 4. Milano.

Dal 1 giugno al 15 giugno 2012

INAUGURAZIONE:
venerdì 1 giugno, vernissage ore 18.30
Museo D’Arte e Scienza, via Q. Sella 4 (Piazza Castello).
(In caso eccezionale il Museo rimarrà aperto anche sabato 2 giugno).
Orari: dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00, alle ore 18.00

 

“Ho sempre pensato al quadro come a un recinto del pensiero. La mia curiosità è sempre stata attratta dal significato simbolico che il quadro assume in quanto rappresentazione di se stesso. Nel momento in cui il quadro non è concepito per rappresentare qualcosa di esterno a se stesso finisce di essere un quadro e diventa l’allegoria di un quadro: un oggetto che mi sembrerebbe logico chiamare PINACOMIMO. Credo che in un certo senso si spossa considerare un PINACOMIMO anche il quadro più famoso della storia.
Non credo che la Gioconda sia nata come un ritratto o come un ritratto simbolico, credo in quel caso Leonardo abbia scelto di rappresentare il paradigma, il simbolo di un ritratto. Sono anche convinto che per questo motivo la Gioconda ha sempre esercitato sull’osservatore un fascino del tutto particolare.
Ritengo che il MONITOR possa essere visto come il quadro nella sua espressione tecnologicamente più evoluta, anche se mi rendo perfettamente conto che a livello estetico ed estesico l’introduzione del MONITOR, la quale attraverso l’interazione ha trasformato l’antico fruitore del quadro in un più moderno utente-fruitore, ha comportato nella comunicazione un sovvertimento superiore a quello che si era venuto a creare con l’avvento della fotografia. Di fatto, viviamo la maggior parte della nostra vita davanti a dei MONITORS, anzi, davanti a dei MONITORES che ci rammentano, ci suggeriscono, ci consigliano in continuazione. Davanti a un MONITOR lavoriamo, conosciamo, amiamo, compriamo e vendiamo, soffriamo e
ridiamo, facciamo percorsi, operazioni chirurgiche, riceviamo notizie, informazioni, disegnamo, preghiamo, suoniamo, creiamo, uccidiamo…
A volte, come animali davanti allo specchio, diamo per buona la realtà parallela che il MONITOR rappresenta in modo sempre più perfetto e più distaccato e molto spesso ci dimentichiamo dell’onnivedente che dall’altra parte dello specchio ci sta osservando. Il percorso di questa esposizione è una mimesi del MONITOR per ricordare che il MONITOR è pur sempre un quadro e per cercare di capire se è il MONITOR che assomiglia sempre di più al nostro pensiero o viceversa.”
(Mario Barbaglia)

 

Biografia di Mario Barbaglia

Nasce a Milano nel 1950, dove vive tuttora. Dopo il liceo classico si iscrive al Politecnico, dove è allievo di Paolo Portoghesi, e si laurea in architettura.
Nel periodo degli studi iniziano le sue estemporanee escursioni nell’ambito della pittura, la grafica, la scenografia e quelle più ricorrenti nell’ ambito della musica.
Durante gli anni settanta, come Mario Barbaja, incide per Aristonmusic quattro LP di ballate che ha composto lui stesso e improvvisazioni di vario genere, al fianco di musicisti come Riky Belloni, Alberto Camerini, Tullio de Piscopo, Eugenio Finardi, Hugo Heredia. La sua attività di architetto si rivolge soprattutto all’ambito dell’interior e dell’industrial design: lavora come art director insieme a grafici come Emilio de Maddalena e a fotografi come Aldo Ballo e Pucci Balladore.
Firma vari oggetti che hanno ricevuto premi internazionali e fanno parte delle collezioni di musei, quali il Cooper Hewitt Museum di New York, il Musée des Arts Décoratifs di Parigi, il Museo Rufino Tamajo di Città del Messico.
Il più eclatante di questi oggetti è certamente la lampada da tavolo Dove, del 1984, attualmente prodotta da Cassina.

 

Il Museo in breve.
Il Museo D’Arte e Scienza è anche una prestigiosa location per eventi, dove si può visionare l’importante mostra: “L’Arte Buddista dell’Asia Orientale”. La sede comprende inoltre un percorso didattico interattivo per il riconoscimento dell’autenticità, un laboratorio scientifico, oltre ad una splendida sala conferenze.

 

 

Per info:
Museo D’Arte e Scienza
Di G. Matthaes s.r.l.
Via Q. Sella 4 (piazza Castello)
20121 Milano
tel +39 02 72022488
fax 02 72023156
www.museoarteescienza.com
info@museoarteescienza.com

Organizzazione: Studioarte36 di Emanuela Mattiuzzi.
www.studioarte36.com
emanuela.mattiuzzi@studioarte36.com

 



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