Michele protti - oggetto quasi

Segnalato da Satura Art Gallery

Satura Art Gallery

Categoria: Mostre

Data: dal 27 settembre 2014 al 08 ottobre 2014

Indirizzo: Piazza Stella 5/1

Provincia: Genova

Orario di apertura: da martedì a sabato ore 15:30 – 19:00

Sito internet: www.satura.it

Referente: Mario Napoli

Per informazioni: 010 2468284

E-mail: info@satura.it


COMUNICATO STAMPA


Sabato 27 settembre 2014 ore 17:00
Palazzo Stella - inaugurazione

OGGETTO QUASI
mostra personale di Michele Protti
a cura di Marta Marin

aperta fino all’8 ottobre 2014
da martedì a sabato
ore 15:30 – 19:00

Genova, SATURA art gallery


S’inaugura sabato 27 settembre 2014 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Oggetto quasi” di Michele Protti a cura di Marta Marin. La mostra resterà aperta fino all’8 ottobre 2014 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.

A ritroso nelle forme, diretto senza vincoli verso la preistoria oggettuale dei materiali. Con un corredo estetico-ideologico che s'inserisce motu proprio tra le fredde strutture modernamente incombenti di Giuseppe Uncini e l'intraprendenza cronica racchiusa nelle azioni di Giuseppe Spagnulo.
Forse si potrebbe correre il rischio di ricadere in un'immagine troppo parzializzante e insufficiente per poter coprire nella totalità il senso dell'opera di Michele Protti. Un rischio necessario però se si tiene in considerazione che le sopracitate e minime nozioni di “cultura visiva contemporanea” significano un passaggio obbligato e centrale, il più appropriato per giungere ad identificare nell'immediato il contributo in termini di “prodotto contemporaneo” dato dall'artista attraverso il suo linguaggio grezzo, metodo e al tempo stesso soggetto di un'espressività coscienziosamente sintetica e di un uso dei materiali praticato partendo dalla frugalità della sua risoluta azione anti-descrittiva.
Autosufficienza della materia, riqualificazione dello scarto, essenzialità di un “rifiuto solido” la cui la forma - già di per sé sagomata - non è che pretesto più o meno intricato per un artista che si è dato l'onere di accumulare lì i segni della propria esistenza, naturalizzandoli nella stratificazione di colore e textures quanto nell'eterologa contrazione-annessione di masse ad un'unica soluzione tangibile. Ed è in questo lasso azione/procreazione che l'oggetto, l'accumulo di oggetti, che la severa esibizione volumetrica di Protti trova indistintamente la propria realtà, una via d'uscita in grado di stimolarne a tempo debito la ri-creazione. Ritorna al mondo, d'ora in poi vantando una serialità latente all'interno della sua fisionomia non replicabile, da assoluta protagonista di un processo catartico che ne ha resa unica l'esistenza. (Testo critico di Andrea Rossetti)

Con preghiera di pubblicazione e/o divulgazione



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