Michele d'aniello al salon du chocolat

Michele d'aniello al salon du chocolat Segnalato da D'aniello Michele

D'aniello Michele

Categoria: Mostre

Data: dal 24 febbraio 2011 al 27 febbraio 2011

Indirizzo: Sala Maggiore (ex GAM) Parco delle Esposizioni di Bologna Fiere

Provincia: Bologna

Orario di apertura: dalle 10,00 alle 19,00

Come arrivare: Fiera di Bologna entrata Piazza Costituzione BUS ATC: linee 28 - 35 -38

Sito internet: www.salon-du-chocolat.com

Per informazioni: 348 3928463


 TUTTO CIÒ CHE È BUONO È ANCHE BELLO
.. Ecco allora che appare un’opera che sembra incarnare la pianta del cacao, le rotondità, richiamano la forma del suo frutto. La pianta, il suo seme, il frutto che porta, sono l’espressione coerente di uno stile sublime di cui fanno parte anche colore e forma. Attraverso il Ciclo delle Piante con Seme, Michele D’Aniello ripercorre lo stesso principio espresso nella natura: il contenuto e la forma delle sue opere d’arte, non possono infatti essere in antitesi l’uno con l’altro o prescindere l’uno dall’altro. Per sintetizzare questo concetto, Michele usa una frase, da lui stesso coniata che recita così: “La forma dei Valori, i valori della Forma”. L’arte per D’Aniello è un’operazione pianificata, ragionata, che sublima la figurazione, dando luogo ad un’espressione unica in cui l’intento plastico non si lascia trascinare dalla materia e dove il simbolismo risulta essere il linguaggio che meglio la esprime creando la giusta armonia tra forma e contenuto, onnipresente in tutto il linguaggio dell’artista. Ogni elemento di cui si compone l’opera ha un suo preciso significato, così come il materiale scelto per realizzarle di cui utilizza al massimo le capacità espressive; persino le proporzioni spaziali hanno una loro ragion d’essere.

In questo ciclo di opere Piante con Seme, è racchiuso un messaggio veramente importante: D’Aniello punta a svelare le radici fondamentali del pensiero umano. È nella profondità della mente che nasce prima il pensiero, poi l’azione poi... il miracolo della nascita di una pianta, che secondo Michele rappresenta proprio il valore di credere prima che le cose siano.
Il seme si vede attraverso il vaso opportunamente aperto, per lasciar vedere il prima e il dopo, il presente e il futuro, lì, insieme, nello stesso momento. Il dopo non ci sarebbe se non ci fosse un prima e il prima nasce e viene coltivato nella mente fino a produrre il suo germoglio che dopo tempo esce dal terreno per rendersi finalmente visibile a tutti.
Hanno scritto di lui: ”E' come se D’Aniello si cimentasse, attraverso il sogno dell'arte, nel riconoscimento dei segnali senza dimensione del brivido celeste che traspaiono dall'imperfezione della materia”.



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