Italo turri - in pittura "monzon"

Italo turri - in pittura Segnalato da Monzon

Monzon

Categoria: Mostre

Data: dal 09 aprile 2011 al 21 aprile 2011

Indirizzo: Corso della Repubblica (Galleria Comunale "Ernesto Biondi")

Provincia: Frosinone

Orario di apertura: Tutti i giorni 10.00 - 13.00 <> 16.00 - 20.00

Sito internet: www.italoturri.it

Referente: Anna Turri

Per informazioni: 3487424708

E-mail: magnetto@libero.it


Credo si sia equivocato a lungo sulla figura artistica di italo Turri lasciando il primato della riflessione ad un racconto fatto di disagio, di rapporti inconciliabile, di vita on the road, di periferica partecipazione all’incedere comune.
In verità Italo Turri va considerato un artista “a tutto tondo”, proprio per quella unità narrativa, per quel tragitto-finanche doloroso-che lo ha portato a concretizzare un codice espressivo che è linguaggio autonomo, personale, immaginifico.
Nella sua figura di uomo e artista vanno pertanto inseguite queste attribuzioni, questi caratteri sviluppatesi “sotto pelle”, nel silenzio del vuoto, nelle banlieu della memoria, nei bilanci precari delle cronache di ogni giorno.
Nel breve brano di presentazione alla mostra, rubando una felice intuizione dello storico Luigi Tallarico, ho attribuito a Italo Turri un ruolo e una condizione tipici di taluni autori, quella di “artista-sismografo”.
E qui vorrei ribadirla rimarcandone il carattere.
A lui penso come ad un artista capace-per fatalità, per storia personale, per accadimenti talvolta indecifrabili-di percepire, di presagire quasi, il senso ineluttabile, del viaggio comune; di intenderne la sostanza, di intuirne in anticipo il dubbio o la struggente metamorfosi che arrecano le ore.
Tutto ciò rivolgendo lo sguardo allo scorrere del tempo, ai suoi protagonisti indaffarati, al rigore assoluto della forma e del segno,.
Italo Turri annota, registra, e il commento è una immagine diretta, struggente talvolta, intima.
Come se il presagio investisse quelle stazioni minute che albergano oltre ogni evidente riscontro.
Dell’uomo misura il ripensamento, la vaghezza, l’arrogante felicità, ne raccoglie il grigiore o l’indifferenza millenaria, l’intolleranza, il mutismo invalidante di ogni plausibile solidarietà.
L’uomo al centro della sua pittura.
Finanche nei paesaggi sgombri di naturali orpelli, negli occhi miserabili di un cane di guerra, nel vocio bambinesco di cortili offerti al vento, nei cieli percorsi da nuvole che sanno di zinco e carbone.
La strada poi.
Non luogo di occasionali ascolti o di distratti pedinamenti bensì quale “universo su scala” in cui ripristinare le regole intime dell’osservazione. E restituire a questo straordinario spaccato la legittimità universale della vita. Il sismografo Turri ne ha captato, per anni, i segnali, quelli provenienti dal sottosuolo assai spesso ignorato, quello che molti, probabilmente, non hanno mai condiviso.
E la scrittura-ovvero la pitturanon poteva affrancarsi da questo confronto. Da qui cromatismi feroci, intransigenti, privi di sfumature rassicuranti di tonalità affabulatorie.
Come per il segno, oltremodo, senza mescolanza dì ombre e di chiarori.
Netto, tagliente, orfano di qualsivoglia ripensamento, inderogabile.
Questo mi è parso di leggere o forse questo è il suggerimento di una memoria comunque presente. Quella di Turri appunto.
Rocco Zani
 



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