Guglielmo e gabriele rigato. una storia di famiglia

Guglielmo e gabriele rigato. una storia di famiglia Segnalato da Tu & L'arte

Tu & L'arte

Categoria: Mostre

Data: dal 10 settembre 2010 al 30 settembre 2010

Indirizzo: Riviera San Benedetto 10

Provincia: Padova

Sito internet: www.tuelarte.it

E-mail: tuelarte@yahoo.it


Guglielmo e Gabriele Rigato
Una storia di famiglia

Galleria Tu & l’Arte, Padova

La galleria Tu & l’Arte di Riviera San benedetto 10 a Padova riapre la stagione espositiva con la doppia personale dei fotografi Guglielmo e Gabriele Rigato.

Padre e figlio, Guglielmo e Gabriele Rigato si pongono, stilisticamente e generazionalmente, in luoghi molto distanti fra loro. Guglielmo scatta in montagna le sue fotografie su pellicola per poi svilupparle e stamparle in camera oscura, pratica appresa dal maestro Umicini, prepara gli acidi, taglia i passpartout e sperimenta tele e cartoni emulsionati.
Gabriele invece scatta in digitale ed elabora a Photoshop le sue immagini, fino a raggiungere l’effetto desiderato come un “pittore di elettroni”, secondo la definizione di Guglielmo.

Meccanico FIAT in pensione il padre, allenatore di pugilato, operaio e massaggiatore dilettante il figlio, entrambi esprimono attraverso le immagini la loro visione del mondo, in un procedimento quasi di appropriazione della realtà che trasforma l’atto del fotografare in un rituale di esistenza.

Mostra Guglielmo e Gabriele Rigato.
Una storia di famiglia

Testo di Andrea Contin

Periodo mostra dal 10 al 30 settembre 2010

Inaugurazione venerdì 10 settembre 2010 dalle ore 19.00

Luogo Tu & l’Arte, Riviera San Benedetto 10 - 35139 - Padova
Orario 9.00 - 12.30 / 15.30 - 19.30. Chiuso Lunedì mattina.
Info tel. e fax 049.8751458
cell. 349.6358663
tuelarte@yahoo.com
www.tuelarte.it


Una storia di famiglia

Guglielmo Rigato é un alpinista vero, e come tale ha il senso dell’assoluto e del metafisico, che in montagna sono naturali come l’acqua fresca e le nuvole. Ma é anche un meccanico, capo-officina FIAT per tutta la vita, pragmatico e risoluto: due identità, due facce quasi spiazzanti per la nitidezza con cui si affiancano. Montanaro instancabile e riflessivo, agguerrito animatore di infinite discussioni sui massimi sistemi, divoratore di romanzi fiume e pensionato che placidamente accarezza il gatto fumando la pipa. Una personalità complessa, affascinante e debordante per energia, entusiasmo e amore per la vita, che trova un punto di equilibrio magico e perfetto nella fotografia. Il gusto per il viaggio e l’assoluto lo spinge per cime e sentieri, pronto a ringraziare con uno scatto per ogni regalo che la Natura gli offre. Poi, al ritorno, ecco che la sensibilità dell’alpinista si fa da parte ed entra in scena il meccanico, pratico nel costruire, alchemico nel mischiare polveri e acidi, preciso nel misurare, paziente nell’aspettare, che in camera oscura tira fuori da quella scatola ottica la prova che l’appuntamento c’è stato e la Natura ha messo in scena, solo per lui, il suo spettacolo.

Gabriele é cresciuto tra i negativi e le camere oscure della passione paterna, ed é lui stesso fotografo appassionato fin dall’adolescenza. Ora, con la sua inseparabile camera digitale, nutre la sua innata indole per l’immagine con le molteplici passioni che lo contraddistinguono. Come per Guglielmo nel rapporto con la montagna, infatti, sono le passioni della vita a diventare il soggetto delle fotografie di Gabriele: le cose toccate con mano, vissute e sentite nella loro interezza, dal pugilato (di cui è veterano ed ora allenatore) alle discipline olistiche (si intende di massaggi e di profumi); dall’istinto di viaggiatore all’amore mai celato per la sua città, Padova; dall’empatia che lo porta a ritrarre i volti che gli passano accanto all’amorevole attenzione per gli oggetti, siano essi biciclette arrugginite o prosciutti appesi. Gabriele esplora i suoi temi quotidianamente, in maniera quasi ossessiva, come un’amante con il corpo dell’amata in un’eterna vigilia di separazione, con un gesto più simile ad una carezza che ad uno scatto.

Ed ecco, insieme, padre e figlio, montagna e città, chimica ed elettronica… due mondi apparentemente lontani ma accomunati da intensità, attenzione maniacale al dettaglio, lunga pratica e istinto naturale. Tratti comuni tramandati di padre in figlio, da cui provengono il fascino, l’atmosfera e l’intensità che dalle foto di entrambi, pur così diverse, emanano irresistibili.

Andrea Contin



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