Giorgio gioia - colori e tango

Segnalato da Satura Art Gallery

Satura Art Gallery

Categoria: Mostre

Data: dal 17 maggio 2014 al 31 maggio 2014

Indirizzo: Piazza Stella 5/1

Provincia: Genova

Orario di apertura: 15.30 - 19.00

Sito internet: www.satura.it

Referente: Mario Napoli

Per informazioni: 010 2468284

E-mail: info@satura.it


S’inaugura sabato 17 maggio 2014 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Colori e tango” di Giorgio Gioia a cura di Gianluca Gandolfo. La mostra resterà aperta fino al 31 maggio 2014 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.

Entrando con le parole dentro l’arte espressa da Giorgio Gioia è imprescindibile ricordare che ci troviamo di fronte ad un artista poliedrico. Egli è uno scenografo, designer, grafico, fotografo e restauratore che ritorna al primo amore: la pittura. Negli ultimi anni i suoi lavori si sono orientati su tre diversi generi: ceramica, l’acquarello con soggetto figure danzanti e l’acrilico astratto.
La passione dell’artista con la difficile tecnica dell’acquarello privilegia l’uso del cartoncino da disegno sul quale egli fa apparire figure umane impegnate nella danza. Ogni sua opera ha come soggetto una coppia uomo–donna allacciati nei passi del tango. L’impegno di queste figure di ballerini è teso a esprimere la passione tipica di questo ballo, ma con posture che dimostrano il loro abbandono semplice alla musica, tipico dei non professionisti. Essi non badano quindi alla perfezione dello stile di questa danza, ma si concentrano sul piacere che questa musica fa loro provare.
Il tono semplice di questi interpreti colti nel piacere e nel divertimento diluito nella loro quotidianità, si nota anche dalla foggia dimessa dei loro abiti che sono quelli di tutti i giorni. L’artista li rappresenta con colori e toni molto “pastellati” che ha imparato a usare nella sua reale attività, che è quella di restauratore di affreschi.
Per quanto riguarda le opere in astratto di Gioia notiamo in esse una caratteristica costante: sulla superficie della carta, su uno sfondo sapientemente preparato, sembrano cadere lentamente dall’alto i pezzi di un “Tetris impossibile”, in un gioco che non avrà mai fine. Le figure con le più differenti forme, racchiuse ciascuna da una linea perimetrale di un unico colore, sembrano posarsi sul fondo della carta, ognuna attendendo che la prossima le arrivi sopra, ma avendo una forma completamente diversa non s’incastreranno mai alla perfezione. L’artista ama dipingere l’interno di ognuna di queste figure in modo diffuso con puntini o piccoli cerchi, come in una specie di moderno puntinismo. I volumi privi di forma rispettano però tra loro un rigoroso equilibrio evidenziato dal costante uso verticale del supporto. In questo modo lo sguardo dello spettatore non può soffermarsi su un singolo pezzo di questo “Tetris immaginario”, ma è costretto a vagare tra le forme e i colori rendendo quindi questi dipinti allo stesso tempo unici e diversi, rinnovati ogni volta che si torna a osservarli.

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