Anywhere and everywhere

Anywhere and everywhere Segnalato da Dieffe Arte Contemporanea

Dieffe Arte Contemporanea

Categoria: Mostre

Data: dal 07 giugno 2011 al 16 luglio 2011

Indirizzo: via porta palatina 9

Provincia: Torino

Orario di apertura: dal martedì al venerdì dalle 15.30 alle 19.30, sabato e lunedì su appuntamento

Sito internet: www.galleriadieffe.com

Referente: Valerio Pastore

Per informazioni: 0114362373

E-mail: info@galleriadieffe.com


ANDREA G. MARTE
Anywhere and everywhere

A cura di Simone D’Agostino

martedì 7 giugno, ore 18.30
fino al 16 luglio 2011
INGRESSO LIBERO


Tutti i luoghi hanno uno spirito, a questi spiriti non possiamo fare a meno di legarci. Siamo fatti per vivere gli spazi che ci circondano, non potrebbe esistere una vita senza sicuri confini da abitare.
Allo stesso modo, parafrasando l’architetto inglese Richard Rogers, “Non si può pensare un'architettura senza pensare alla gente”. Una costruzione architettonica è pensata per essere abitata, per poter essere vissuta, la stessa esistenza dell’opera architettonica è legata indissolubilmente alla sua funzionalità.
Ritrovarsi virtualmente di fronte a luoghi sconosciuti, vuoti, visibilmente vissuti, ma in cui la vita non è presente, ci da un senso di straniamento, di solitudine assoluta, di conseguenza l’incapacità di trovare il nostro ruolo all’interno di uno spazio non definibile.
Non si tratta esattamente di quelli che Marc Augé definisce nonluoghi, ma probabilmente, tale definizione potrebbe anche accogliere gli edifici scelti da Andrea Marte ¬¬¬¬per i suoi lavori.
I nonluoghi non si vivono, si attraversano. Gli individui che si trovano al loro interno passano solo una parte infinitesimale della loro vita dentro questi spazi, e i rapporti tra di essi sono quasi nulli. I non luoghi per eccellenza possono essere gli aeroporti, le stazioni, i grossi centri commerciali e tutti quei grandi spazi le cui funzioni sono legate all’essere indiscutibilmente “luogo di passaggio”.
Osservando gli scatti scelti dall’artista, non si può fare a meno di risvegliarsi in una realtà differente da quella dello spazio espositivo, e di attraversare questa nuova dimensione per qualche attimo. Un viaggio istantaneo veicolato dal nostro subconscio.
Il luogo abbandonato, il cui unico destino è solo quello di esistere senza una reale utilità, diventa terra di mezzo per una “folla” di inconsapevoli e invisibili viaggiatori che non si incontreranno mai, un nonluogo metafisico.
Il lavoro di Andrea Marte è una ricerca continua sulla fotografia e sulla loro essenza. L’oggetto principale del suo lavoro non è semplicemente il soggetto raffigurato, ma la fotografia stessa, ritrovata e rielaborata, per poter rinascere con nuovo vigore nella contemporaneità.
I luoghi, riproposti con una nuova veste, grazie all’intervento pittorico, diventano surreali vie di fuga verso una realtà altra, ricreata per l’occasione attraverso colori cangianti, frutto dell’utilizzo di medium particolari, come l’olio esausto, riproposto anch’esso con un nuovo utilizzo.
Il risultato finale è sorprendentemente nuovo, ma allo stesso tempo suscita un’inevitabile nostalgia.
 



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