Ai miei occhi

Ai miei occhi Segnalato da Ass_soqquadro

Ass_soqquadro

Categoria: Conferenze

Data: 15 settembre 2016

Indirizzo: via dei Conciatori 3/i

Provincia: Roma

Orario di apertura: 17.30/20.30

Come arrivare: metro B fermata Piramide

Sito internet: www.soqquadroarte.it

Referente: Marina Zatta

Per informazioni: 3337330045

E-mail: ass.soqquadro@gmail.com


 Giovedì 15 Settembre alle ore 18,00 presso Galleria GARD, in via dei Conciatori, 3/i a Roma presentazione del libro “Ai miei occhi” di Donna L'Ary tradotto e commentato per la Collana CorporalMente delle edizioni Alpes da Marina Pompei.

 

Il libro è la narrazione di un percorso terapeutico di guarigione psicologica di una donna che ha subito abusi sessuali dal padre. L’intera narrazione è fatta dai disegni che negli anni la donna ha elaborato e utilizzato come strumenti terapeutici per analizzare e superare il suo trauma. 
 
La prima parte racconta, attraverso disegni e dipinti di Donna L'Ary, la violenza subita da bambina e il successivo percorso di guarigione. Ne è stata fatta una pubblicazione in Francia, così potente che abbiamo voluto farla conoscere in Italia e commentarla da un punto di vista psicoterapeutico: questa è la seconda parte.


Quello che la bambina era incapace di dire con le parole, l'adolescente l'ha raccontato artisticamente, l'autrice accompagna questa straordinaria mostra di dipinti come psicoterapeuta, per essere utile a terapeuti, insegnanti genitori e soprattutto ai giovani che hanno vissuto esperienze simili.

Donna L’Ary è una giovane artista. I suoi quadri parlano di lei e dell’animo umano, la bellezza delle forme, dei colori e del bianco e nero ci permettono di entrare in contatto con l’angoscia del contenuto senza cadere nella disperazione. Per lei l’espressone creativa è stato il primo movimento terapeutico messo in atto.

 

Come molti artisti ha potuto trovare nella creazione il modo rivolgere verso la luce la sua energia vitale che rischiava di rimanere imprigionata nel buio, nel vuoto, nella dissociazione delle parti di sé, brutalizzata da un abuso.

 

Quei disegni sono poi diventai immagini di un libro, assumendo quindi ulteriori valenze,quelle del racconto di un percorso che possa: parlare ad altre ragazze ed altri ragazzi costretti a vivere i suoi stessi incubi, per dare speranza; parlare agli adulti che stanno, loro vicini, perché aprano gli occhi; parlare agli psicoterapeuti e ai medici perché continuino a cercare percorsi di cura efficaci per le conseguenze di vissuti traumatici.    



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