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Metamorphosis (Diego Totis)

Metamorphosis

  • Titolo: Metamorphosis
  • Genere: esposizione collettiva
  • Descrizione: Metamorphosis, “gli echi del tempo” ossia cambiamento, mutazione delle cose, riferite ad epoche passate o attuali, legate al mondo dell’uomo con le sue trasformazioni e i suoi riti, dettati da scelte, esigenze primarie o da fattori economici, ed è t
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Commenti sull'opera Metamorphosis:

 L'essenza del mio lavoro artistico può essere facilmente chiarito rispondendo alle domande che mi vengono poste più frequentemente da chi si trova davanti alle mie opere: perché la Grecia antica?

 

Perchè i rifiuti e non materiali più nobili ?

La democrazia, la filosofia, le arti, dalla scultura, all'architettura, al teatro fanno del periodo ellenico uno dei momenti più alti della nostra storia,

La Grecia è per tutti noi, per quel che abbiamo studiato o letto, per il nostro immaginario la culla della nostra civiltà, le nostre radici.

Nella cultura greca vi era una costante presenza del mito.

Gli eroi della guerra di Troia, gli Dei dell'Olimpo, creature fantastiche come fauni o centauri popolavano l'arte di quel periodo, naturalmente venivano usati come metafora, dietro i miti si celavano dei precetti morali e civili.

Molte metafore sono ancora attuali e possono essere adattate con facilità alla società moderna per denunciarne le contraddizioni e le storture che ,ricordo a tutti, è uno dei compiti dell'artista.

Per quanto riguarda la scelta di usare rifiuti e materiali di scarto c'è da dire che uno dei motivi è la grandissima disponibilità di materiale, facile a trovarsi , pronto all'uso e, cosa non da poco, gratuito.

Poi il fascino di scoprire la bellezza in cose che normalmente tutti gettiamo via, cose che nonostante siano state create per avere una vita effimera hanno dietro studi di designer, rispondono a dei canoni estetici, come dicevo prima sono già pronti, devo solo rivestire le loro forme con della carta incollata e dipingerli per ottenere l' effetto esteriore che mi serve in quel momento, per quell'opera.

Ma l'anima vera dell'opera rimane il rifiuto.

Il rifiuto che diventa metafora dell'imbarbarimento morale, culturale e civile che vediamo intorno a noi.

Non riesco a vedere nel bronzo o nel marmo il fascino e le potenzialità estetiche che vedo nei materiali di scarto.

 


postato da Diego Totis - domenica 23 ottobre 2016 alle ore 23:41

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